Perché si regalano i diamanti? | I Gregori
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Perché si regalano i diamanti?

Perché si regalano i diamanti?

Vi siete mai posti una domanda che potrebbe sembrare quasi retorica nella sua semplicità ma alla quale, in realtà, ben pochi sanno rispondere correttamente?

Il quesito è questo: per quale ragione si regalano i diamanti?

Siamo certi che, prima di tutto il resto, sia facile associare queste splendide pietre a simboli e testimoni di occasioni indimenticabili o particolarmente importanti. A rendere i diamanti tanto amati, desiderati, apprezzati, non è solamente la loro estetica che, da millenni, lascia l’uomo letteralmente a bocca aperta, ma anche il carico simbolico e “magico” che questi preziosi portano con sé.

Ricordiamo prima di tutto che il diamante, che altro non è che una della tante forme allotropiche in cui si può presentare il carbonio, è una delle pietre più rare al mondo. Si tratta di un minerale esauribile che, anche per questa ragione, è considerato tra i più preziosi in assoluto perché, di fatto, è il risultato di una modificazione cristallizzata del carbonio puro. Pensate che la formazione di un diamante può impiegare persino milioni di anni, e che deve necessariamente avvenire in condizioni particolari (tipicamente caratterizzate da un’altissima pressione).

Anche nella sua versione grezza, e dunque non ancora lavorata, un diamante non è mai un banale “sasso” o un semplice “minerale”. E seppure è evidente che le sempre migliorate tecniche di taglio riescano a renderlo ancora più meraviglioso di quanto già non sia, il motivo per cui si regala un diamante affonda soprattutto nella storia, nella tradizione e nella psiche dell’uomo.

Il diamante è per sua natura una manifestazione concreta e tangibile di forza, resilienza, capacità di opporsi a condizioni apparentemente insormontabili mantenendo intatta la propria bellezza e purezza. Allo stesso tempo, tagliare un diamante è un’operazione molto difficile e delicata – tanto che questo tipo di lavoro è considerato a tutti gli effetti un’arte.

Regalare un diamante è dunque un’azione che comunica, in modo molto chiaro, che si ama profondamente il destinatario del dono, che lo si considera importante al punto da volerlo in possesso da una delle manifestazioni “minerali” più rare e preziose del pianeta, lavorata con precisione meticolosa e grande maestria. L’assoluta resistenza e durezza del diamante diventano quindi il veicolo simbolico per comunicare l’immutabilità di un sentimento – e di riflesso, molto spesso, l’eternità di un amore che non conosce fine.

Al contempo, a livello ancestrale c’è chi collega il diamante a un marcato potere di assorbimento e amplificazione dei pensieri da parte di chi lo possiede, grazie al richiamo esercitato dalla forza e dalla potenza intrinseche e proprie della pietra. Anche in questo caso, forza e durezza sono caratteristiche che vanno di pari passo a qualità marcate di bellezza e perfezione, e nuovamente donare un diamante significa identificare un legame come eterno, splendido e infrangibile.

La trasparenza, la luminosità, la purezza, la resilienza e l’immutabilità di questa pietra fanno sì che, fin dall’antichità, essa sia considerata il portafortuna per eccellenza, un vero e proprio talismano che, per ovvi motivi, non è certamente mai stato alla portata di tutti. Ecco dunque che il diamante va strettamente connesso anche al concetto di rarità. L’assioma è semplice: tutto ciò che è raro e bello è importante: il diamante, come l’amore.

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