Il diamante nella mitologia | I Gregori Gioiellieri
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Il diamante nella mitologia

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Il diamante nella mitologia

 

Vi siete mai chiesti se e come il diamante compaia nella mitologia? Si tratta di un argomento senza dubbio interessante che siamo felici di esplorare insieme a voi.

Prima di tutto, va detto che il diamante nella mitologia evidenzia come, a seconda delle popolazioni e delle culture, questa pietra avesse un significato diverso e al contempo complementare. Si pensi ad esempio alla tradizione indoeuropea, per la quale l’etimologia del termine “diamante” viene ricondotta al significato di “splendente cielo”, oppure alla mitologia greca per la quale la pietra aveva il significato di “indomabile”, “invincibile”, o ancora alla tradizione dei Nativi Americani, per i quali il termine “azira”, che identificava il diamante, era sinonimo di “indistruttibile”.

Come è evidente, da quasi tutte queste origini etimologiche risulta chiaro che la prima peculiarità del diamante universalmente notata sia stata la sua resistenza, seguita dalla sua capacità di risplendere al buio.

Da un punto di vista simbolico, la presenza del diamante nella mitologia ne sottolinea nuovamente le caratteristiche di resistenza e resilienza, di luce e brillantezza, e le accosta ai valori più alti in termini sia morali che intellettuali. In pratica, mitologicamente parlando il diamante è sinonimo di forza spirituale, di grandezza e di perfezione assoluta.

Si narra, non a caso, che chiunque possieda un diamante sia automaticamente protetto da sciagure e da malattie, così come dagli incubi notturni. Tuttavia, perché possa scatenare il suo influsso benevolo il diamante deve giungere nelle mani del suo proprietario in modo retto, pacifico e onesto. Diversamente, i suoi effetti potrebbero rivelarsi nefasti!

Il diamante, nel corso della storia e della mitologia, è stato anche investito di proprietà magiche e proprio per questo rappresenterebbe un potentissimo talismano dalle marcate capacità curative. Addirittura, gli antichi cinesi ritenevano che avesse particolari qualità prodigiose se indossato da ospiti stranieri, mentre gli antichi greci pensavano che i diamanti altro non fossero che frammenti di stelle caduti sulla Terra. Nella tradizione ebraica, il diamante veniva invece utilizzato dai sacerdoti per individuare la colpevolezza o l’innocenza degli imputati di un crimine.

Riconducendo il diamante agli dei classici, ci ritroviamo poi di fronte nuovamente a una simbologia poderosa, che vede questa pietra associata all’immagine della dea Venere. La dea romana, equivalente della dea greca Afrodite, ha sempre rappresentato l’amore, la bellezza e la fertilità, ma anche l’onestà e la virtù. Tra i suoi tanti poteri, figurava anche la capacità di liberare una persona dalla negatività e dagli influssi malvagi.

In ogni caso, neppure con l’avvento del Medioevo la mitologia legata al diamante scomparve e, per lunghissimi secoli, questa pietra continuò ad essere associata alla forza, all’invulnerabilità e al coraggio: si riteneva inoltre che avvisasse dei pericoli incombenti chiunque lo indossasse e che ne purificasse il carattere.

Diversa è, invece, la considerazione mitologica del diamante in India, dove da sempre è ritenuto la pietra da meditazione per antonomasia. Tuttavia, anche in questa cultura il diamante era ritenuto in grado di garantire la vittoria a chiunque lo indossasse in battaglia se veniva montato su un anello di platino o di argento.

Riassumendo, dunque, se scientificamente è vero che il diamante abbia la capacità di riflettere e scomporre la luce con forza maggiore rispetto a tutti gli altri corpi trasparenti, è probabilmente altrettanto vero che proprio questa qualità abbia contribuito ad attribuire a questa pietra preziosa la superstizione di garantire protezione contro i veleni, la peste, le veglie, i prestigi, gli incantesimi e persino il timor panico. Il diamante che, per sua composizione, brilla tra le tenebre lacera di fatto l’oscurità e l’illumina, ed è dunque virtuoso nella sua essenza, riuscendo giocoforza a trasmettere positività anche a chi lo possiede.

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